Aprire un’attività nel settore ludico: il mercato e la concorrenza

Quando si decide di aprire un’attività come una ludoteca, un baby parking, una sala per feste ecc, ci sono delle considerazioni da fare che non possono essere evitate.

È importante analizzare il mercato e soprattutto tutti i potenziali concorrenti.

IL MERCATO: cosa devo considerare?

– Innanzitutto la presenza sul territorio di altre strutture dedicate all’infanzia.

Analizzando il territorio italiano possiamo dire che avviare un’attività di questo tipo è conveniente perché siamo di fronte ad una loro carenza o addirittura assenza, soprattutto nelle regioni meridionali.

– Importanti sono sicuramente le nuove esigenze della famiglie italiane.

Ormai le famiglie si sono evolute e sempre più spesso lavorano entrambi i genitori. Questo porta a vedere con positività l’idea di avere a disposizione delle strutture come ludoteche, baby parking che siano qualificate e che possano intrattenere i propri figli.

– Un altro dato da considerare è il numero medio di bambini e ragazzi residenti nella zona nella quale quale si decide di aprire e del reddito medio delle loro famiglie. Questo perché le famiglie residente nella zona devono avere la possibilità economica di mandare i propri figli in queste strutture.

LA CONCORRENZA: chi sono i miei potenziali concorrenti?

– Tra i primi sicuramente possiamo citare gli asili nido.

Vantaggio: sono la scelta dei genitori che lavorano tutti i giorni perché offrono un servizio continuo nel tempo.

Svantaggi: pochi posti a disposizione negli asili comunali e rette troppo alte per quelli privati (parliamo di 400/800€ mensili).

Una famiglia con reddito medio difficilmente riesce a pagare delle rette così alte, e allo stesso tempo non può rischiare di non trovare posto in un asilo comunale. Ecco che strutture come ludoteche, baby parking, centri giochi diventano delle valide e plausibilissime alternative, soprattutto sul lato economico.

– Un valido concorrente è rappresentato anche dal servizio baby sitter.

Solitamente a svolgere questo tipo di professione sono delle ragazze di età compresa tra i 20 e i 30 anni che cercano di guadagnare qualcosa magari mentre sono in cerca di un’occupazione più stabile o durante gli studi.

Ciò che porta una famiglia a preferire un servizio del genere è essenzialmente legato alla flessibilità degli orari.

In una qualsiasi struttura vengono forniti direttamente degli orari, mentre invece con una baby sitter questi vengono definiti in base alle esigenze del datore di lavoro. Inoltre si supera anche il problema di dover accompagnare il bambino, perché il servizio è svolto direttamente in casa.

Molto spesso le giovani ragazze che ricoprono il ruolo di baby sitter hanno poca esperienza educativa e pedagogica, quindi si deve essere pronti dall’altro lato a rinunciare a questo aspetto.

– Un’altra forma di concorrenza ancora poca conosciuta in Italia, ma diffusa in Europa è quella delle “tagesmutter” tradotto “mamme di giorno”.

In pratica delle mamma, dopo aver seguito un corso di formazione possono badare, insieme ai propri figli, ad altri bambini e perfino pre-adolescenti fino ad un massimo di 5 ospiti. Quello che ha permesso il successo di questa forma di servizio è l’ambiente familiare che si viene a creare che favorisce non solo la socializzazione tra i bambini ma fa si che si formi anche un legame con tra le famiglie dei bambini ospitati e quelle delle tagesmutter.

– Infine non possiamo non parlare della rete parentale.

Qualsiasi genitore preferisce lasciare i propri figli con i parenti più vicini, zii o nonni. Questo sia per una questione economica che di fiducia.

Come hai potuto leggere le considerazioni da fare non sono per niente banali e vanno fatte per non rischiare di aprire e chiudere subito dopo.

È importante affidarsi ad esperti del settore che sappiano condurre un’approfondita analisi del tuo caso specifico.

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